


Dopo 59 settimane di trattativa, 14 incontri ufficiali e una bozza contrattuale che contiene importanti novità economiche e normative, la decisione di CGIL e UIL di fermarsi e rinviare ancora l’intesa è una scelta grave e incomprensibile. Significa, nei fatti, spostare al 2026 l’erogazione degli arretrati e degli aumenti contrattuali. Infatti, l’unico incontro attualmente fissato è a settembre e, anche ipotizzando una firma in quel momento, occorreranno comunque diversi mesi per le verifiche tecniche e la certificazione della Corte dei Conti. Con questo rinvio, le lavoratrici e i lavoratori degli enti locali restano ancora una volta senza risposte. Chi oggi dice no si assume la responsabilità di bloccare aumenti, arretrati, nuove tutele e progressioni. Ma anche di impedire l’avvio immediato della nuova stagione contrattuale 2025–2027, che ha già risorse stanziate in legge di bilancio. Continuare a rinviare senza un’alternativa concreta significa solo penalizzare lavoratrici e lavoratori. E non c’è nulla di sindacale nel lasciare le persone senza contratto e senza prospettive per un tempo indefinito.



Come CISL FP continueremo ad insistere per chiudere subito questa tornata contrattuale. Il tempo degli attendismi è finito: auspichiamo che, nei prossimi mesi, vi sia più responsabilità da parte di tutti i sindacati rappresentativi. Il contratto è l’unico strumento vero per riconoscere il valore di chi lavora ogni giorno nei Comuni, nelle Province, nelle Regioni e nelle Città Metropolitane del nostro Paese. E noi siamo dalla parte di chi vuole risultati, non rinvii.
Il testo presentato da Aran contiene molte delle proposte CISL FP: l’obbligo di costituire i fondi decentrati, più flessibilità per le progressioni nei piccoli enti, tutele legali gratuite per chi subisce aggressioni, nuove regole sul lavoro festivo, un rafforzamento degli incrementi retributivi e delle basi contributive. È un lavoro negoziale serio, costruito con responsabilità in oltre un anno di confronto. Scegliere di non firmare, oggi, vuol dire buttare tutto questo al vento.




