CISL FP Belluno Treviso. INPS Belluno carenza di personale. prosegue lo stato di agitazione

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Carenza di personale all’Inps di Belluno, prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori dopo le assemblee e il presidio della scorsa settimana davanti alla direzione centrale. Una delegazione sindacale, unitamente al presidente del Comitato INPS Paolo Dal Magro, ha incontrato venerdì 14 aprile, dinanzi al viceprefetto Gian Luca Da Rold, il direttore provinciale dell’Inps Angelo Franchitti per un confronto sulla grave carenza di organico che sta mettendo in ginocchio gli uffici INPS della provincia.

Come sindacato esprimiamo preoccupazione per la continuità del servizio, specie da parte delle agenzie territoriali la cui forza lavoro è ormai estremamente ridotta e rischia di perdere professionalità e rapporto con il territorio.

La CISL FP Belluno Treviso, così come le altre Organizzazioni Sindacali coinvolte, ha sottolineato che le prossime assunzioni, 5 nell’immediato e 2 nei mesi estivi, saranno insufficienti a sopperire alle uscite da turnover, che dal 2019 ad oggi ha registrato 45 cessazioni dal servizio (su 98 dipendenti) a fronte di sole 8 assunzioni. Andrebbero quindi rivisti a livello centrale i criteri di assegnazione dei neoassunti, che attualmente sono legati alla mole di arretrato che si registra nelle diverse sedi Inps e che determinerebbero effetti distorsivi e penalizzanti per le sedi più virtuose.

Al direttore dell’INPS provinciale chiediamo la regionalizzazione dei concorsi, aprendo la possibilità di partecipazione a figure professionali dotate non necessariamente di laurea, ma anche solo di diploma, per favorire il mantenimento delle lavorazioni in provincia di Belluno. 

Il disagio di chi rimane in servizio, inoltre, si sta amplificando ogni giorno di più, tanto che riteniamo sia assolutamente necessario dare avvio di una valutazione dello stress da lavoro correlato, richiesta già avanzata lo scorso novembre, oltre alla adozione di nuove misure organizzative per la distribuzione del lavoro.

Da segnalare che il direttore provinciale dell’INPS Franchitti ha evidenziato che le assegnazioni di nuovo personale non possono essere stabilite dalla direzione provinciale, fermo restando che la situazione dell'organico nella provincia di Belluno è stata segnalata agli uffici competenti. Ha fatto presente che, in raccordo con la Direzione regionale, è allo studio la possibilità di distribuire alcuni processi di lavoro ad altre sedi, nell’ottica di riequilibrare i carichi di lavoro rispetto al personale in servizio. Allo stato attuale non è prevista la chiusura di centri operativi territoriali (Agenzie di Pieve di Cadore e Feltre, Punto Inps di Agordo), ma l'impianto organizzativo sarà rivalutato dopo le assunzioni in programma tra metà aprile e giugno

Ribadendo, ancora una volta, che le questioni poste trascendono dall’ambito provinciale e richiedono una risposta a livello centrale, abbiamo valutato che non esistono ad oggi le condizioni per revocare lo stato di agitazione.


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